Descrizione
PIANTA DI 2 ANNI, attecchimento garantito, etichetta singola con foto. Frutti già nel primo anno di impianto.
IL MIRTILLO PIU’ PRODUTTIVO, MATURA A INIZIO LUGLIO
Cenni storici e origine botanica
Già noto all’uomo fin dai tempi preistorici, il mirtillo è un arbusto spontaneo delle regioni settentrionali d’Europa e dell’America del Nord. Affini al rododendro e alle azalee, i mirtilli appartengono alla famiglia delle ericacee.
I mirtilli costiuiscono il genere Vaccinium, che comprende circa 400 specie. Quello tipico europeo, che cresce spontaneo, è il Vaccinium myrtillus; le varietà coltivate, dette anche mirtillo americano o gigante, in effetti derivano dal Vaccinium Corymbosum, un arbusto selezionato nel XX secolo in America nella regione dei grandi laghi.
Il mirtillo gigante, Vaccinium Corymbosum perché porta i fiori in un corimbo (simile a un grappolo), rispetto a quello europeo, ha una pianta più vigorosa, un frutto più grosso e consistente, dal gusto più dolce e dalla polpa di colore più chiaro.
Pur avendo composizioni chimiche diverse, entrambi sono ricchi di polifenoli e più in generale di sostanze naturali antiossidanti (mirtillene, ma non solo).
Del genere Vaccinium, specie vitis-idaea, sono invece i mirtilli rossi spontanei, ma anche coltivati, adatti alla produzione di composte, confetture e salse dal tipico gusto acidulo.
Esigenze della coltura
Il mirtillo esige un terreno molto acido, con pH compreso fra 4 e 5,6, organico, ma senza ristagni. L’apparato radicale è infatti molto primitivo e in terreno neutro non riesce ad assorbire il ferro e altri microelementi; non sopporta l’asfissia.
Terreni leggermente acidi, ma privi di calcare, possono essere adattati al mirtillo, con la distribuzione di torbe acide, segatura, corteccia e con l’aggiunta di zolfo.
Il mirtillo viene spesso coltivato in vaso o in altri contenitori riempiti di torba acida di sfagno; questa tecnica ha permesso di ampliare le aree di coltivazione, ma per un buono sviluppo negli anni è necessario un contenitore di 30 o più litri.
Esigenze climatiche, esposizione
Contrariamente al mirtillo selvatico che ama i luoghi freschi e l’esposizione a Nord, il mirtillo coltivato ama le posizioni soleggiate.
Può essere coltivato così anche fino a 1.000 m di altitudine.
Impollinazione
Le varietà normalmente coltivate sono autofertili, ma hanno bisogno dell’impollinazione entomofila (api o bombi).
Epoca Le piante coltivate in contenitori possono essere messe a dimora tutto l’anno.
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