Lampone rosso rifiorente senza spine

7,00

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Categoria: Codice: 1945

Descrizione

PIANTA DI 2 ANNI, attecchimento garantito, etichetta singola con foto. Frutti già nel primo anno di impianto.

FRUTTA DI COLORE CARICO E AROMA INTENSO, IDEALE PER CONFETTURE

Scelta delle varietàLe varietà oggi coltivate derivano dal miglioramento del lampone selvatico europeo, dal caratteristico aroma fragrante ed intenso, ben espresso da un vecchio capostipite, la Lloyd George, da cui derivano gran parte delle varietà attualmente coltivate.

Esistono due tipologie di lampone: quelle che fioriscono e producono già sulle gemme della parte superiore del nuovo getto in estate-autunno e poi nell’anno successivo nella parte inferiore, portando così ad avere una “fioritura continua”; sono anche dette “varietà rifiorenti”; quelle in cui tutte le gemme del nuovo getto o pollone fioriscono contemporaneamente e portano una “unica” fruttificazione ad inizio estate, dell’anno successivo dette anche “varietà unifere”.

Le prime sono più adatte alle coltivazioni degli appassionati, oppure per i produttori che cercano una raccolta “fuori stagione”.

Le seconde sono generalmente più produttive e la raccolta concentrata permette rese di raccolta più elevate, sono quindi più adatte ad una coltivazione a scopi commerciali.

Scelta del terreno ed esigenze pedologiche Il lampone predilige terreni leggere ed aereati, organici, ricchi di humus e leggermente acidi (pH ottimale 6,2-6,5), assolutamente senza ristagni. Se il terreno non è del tutto ottimale, si può migliorare realizzando un cumulo di terra alto 30 cm.

Esigenze climatiche, esposizione L’esposizione al sole è preferibile in filari in direzione est-ovest; l’impianto dovrà essere fatto in modo che non sia esposto ai venti dominanti.

Impollinazione Il lampone è una pianta autofertile e quindi può essere coltivata anche una sola varietà; ha bisogno però dell’impollinazione delle api, che se presenti visitano molto volentieri i fiori di questa specie e producono un miele dell’aroma molto delicato.

La lavorazione del terreno Deve essere fatta con terreno asciutto, possibilmente in autunno. Altrimenti è preferibile limitarsi a realizzare il cumulo di terra mista a terriccio.

È opportuno prevedere la pacciamatura:

• con materiale organico (corteccia o foglie in ragione di 1 kg/mq) per una larghezza di 80 cm, che deve essere rinnovata ogni due anni

• oppure con telo di polietilene nero o telo intrecciato.

Concimazioni di fondo Prima dell’impianto vanno incorporati nel terreno 4-8 kg di letame maturo per mq oppure terriccio assieme a 40g/mq di concime minerale complesso. 

La coltivazione in vaso Il lampone può essere anche coltivato in un vaso di almeno 15 litri di torba o terriccio molto permeabile a pH 6,5.

La nutrizione può essere assicurata dalla fertirrigazione, se presente, oppure con la distribuzione primaverile di concime a lenta cessione tipo Osmocote 8-9 mesi.

Le piante coltivate in vaso si possono mettere a dimora praticamente durante tutto l’anno.

Distanze 40 cm tra le piante sulla fila, 2- 2,5 m tra i filari, cioè 1 pianta per mq di superficie.

Impianto di irrigazione È importante non bagnare i fiori e i frutti, al fine di evitare lo sviluppo di muffe; si consiglia dunque di adottare un impianto a goccia o una manichetta forata lungo la fila, posata sul terreno o sotto la pacciamatura; gocciolatori a fori distanti 30 cm per terreni sabbiosi, fino a 50 cm per i terreni più argillosi.

La potatura  

A fine inverno per il lampone a raccolta continua, si tagliano a livello del suolo tutti i tralci che hanno prodotto; quando i nuovi getti sono alti 30 cm, si diradano lasciandone 10 per metro lineare, dopodiché è sufficiente lasciarli crescere liberamente all’interno delle due coppie di fili.

Chi volesse raccogliere anche a giugno, può potare i tralci, asportando la parte apicale che ha già prodotto e legando la parte bassa dei tralci a spalliera. In questo caso si crea una competizione di spazio tra i tralci e i nuovi getti che produrranno in autunno, per cui è opportuno diradare i getti in modo più drastico, ad esempio lasciandone solo 5 per metro lineare.

Per le varietà a raccolta solo estiva, a fine inverno si eliminano i tralci che hanno prodotto e si legano i nuovi polloni alle spalliere, in numero di 6 per metro lineare.

 

 

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