FLORA E FAUNA NEL LAGHETTO
Oltre ai sassi e alle rocce, in un laghetto artificiale possono essere inseriti pesci e piante. Prima però di un loro inserimento dobbiamo attendere che si crei un equilibrio biologico di alghe e micro organismi all’interno dell’acqua.
Le piante acquatiche, grazie al loro apparato radicale ramificato, contribuiscono a consolidare le sponde, migliorano la qualità dell’acqua e filtrano le sostanze sospese che potrebbero intorbidire l’acqua. In collaborazione con alcuni batteri scompongono composti chimici e neutralizzano sostanze tossiche e nocive presenti nell’acqua.
Le piante acquatiche sono numerose. Molte delle piante acquatiche hanno bisogno di un substrato argilloso di almeno 15 centimetri, in questo caso la pianta acquatica potrà essere posta nel laghetto all’interno di un vaso oppure potrà essere deposta sul fondale dopo aver depositato del terriccio.
Le piante acquatiche galleggianti possiedono ottime proprietà ossigenanti, grazie alle loro radici filtrano le sostanze presenti in acqua rendendola più pulita e limpida. Queste piante dovrebbero coprire circa il 20% della superficie del laghetto.
Per evitare che le piante galleggianti si disperdano nel laghetto artificiale, è consigliabile legarle tra loro o eventualmente fissarle ad un sasso sul fondale.
Possono essere affiancate o sostituite da piante palustri che hanno minor potere filtrante ma maggiore effetto decorativo.
Piante ombreggianti
Sono piante, come ad esempio le ninfee, che hanno le radici sul fondo e le foglie posate sulla superficie dell’acqua. L’effetto ombreggiante mantiene fresca l’acqua e limita il passaggio di luce. Questo contrasta la crescita delle alghe e protegge i pesci dai raggi solari e da eventuali predatori.
Queste piante dovrebbero coprire circa il 50% della superficie dell’acqua considerando 1 pianta/mq.
Esistono poi le piante acquatiche ossigenanti, queste sono in genere piante sommerse, che ossigenano l’acqua del laghetto tenendola limpida e pulita e permettendo la vita di tutti gli organismi. Non si nutrono del substrato ma assorbono le sostanze nutritive direttamente dall’acqua e contribuiscono alla pulizia del biolago e con la loro la capacità di liberare ossigeno, riducono la crescita delle alghe permettendo la vita di tutti gli organismi del laghetto . Vivono sul fondo del bacino e solo in rari casi hanno foglie che affiorano in superficie.
Dovrebbero coprire il 50% del fondo del laghetto considerando almeno 1 pianta/mq.
Le piante ossigenanti sono solitamente vendute sotto forma di mazzetti di talee. Esse vanno poste a dimora all’interno di un piccolo sottovaso (Ø10-15 cm) riempito con un po’ di terra da giardino in modo da formare una piccola montagnola. Al centro della stessa sarà posto il mazzetto di talee La superficie del terreno sarà poi coperta da un piccolo strato di ghiaietto per evitare la dispersione della terra nell’acqua.
Posare le ossigenanti delicatamente sul fondo affinché il contenitore non si rovesci e distribuirle omogeneamente su tutta la superficie del laghetto.
Le piante ombreggianti e le palustri, possono essere poste sul fondo del laghetto o poste a dimora all’interno di opportuni cestelli, vasi forati che permettono la fuoriuscita delle radici. La dimensione degli stessi dovrà essere di almeno cm 30 x 30.
Procedere nel seguente modo: foderare il vaso con un pezzo di tessuto, riempire con terra da giardino meglio se argillosa. Posizionare la pianta. Aggiungere un concime a cessione controllata di 6 mesi tipo Osmocote Ricoprire infine con ghiaietto e immergere in acqua
Le piante palustri si collocano ai bordi del laghetto artificiale così da conferirgli un aspetto più naturale, hanno radici in acqua e fusto e foglie fuori dall’acqua e forniscono sostanze utili allo sviluppo corretto del laghetto ed alla pulizia dell’acqua; donano copiose fioriture durante la bella stagione e dovrebbero rivestire almeno 1/3 del perimetro del laghetto.
Esse si nutrono della sostanza organica presente in acqua e nel substrato ed hanno anche un effetto ossigenante. Le piante palustri si collocano ad una profondità d’acqua tra i 5 e i 25 cm. e possono essere coltivate in vaso; hanno periodi diversi di fioritura che variano da metà marzo fino a novembre. Depurano l’acqua assorbendo metalli pesanti, sostanze nutritive e composti organici tossici. La loro azione filtrante rende l’acqua trasparente.
Sviluppano una vegetazione più o meno alta, sopra il livello dell’acqua.
Le ninfee piante acquatiche, con bellissimi fiori di diversi colori, si dividono in due gruppi principali: le ninfee rustiche e le ninfee tropicali.
Le ninfee rustiche si dividono in specie nane, medie e grandi.
Le ninfee rustiche, sono delle piante rizomatose che in natura vivono sul fondo dei laghi, dal rizoma crescono le foglie ed i fiori che raggiungono la superficie dell’acqua. a seconda della specie, prediligono una profondità dell’acqua compresa fra 20 e 120 cm, tollerano bene il clima mediterraneo e sono ideali per abbellire il laghetto.
Queste piante prediligono un fondo melmoso, ricco di nutrienti naturali composti dai detriti organici in decomposizione.
Le ninfee con le loro grandi foglie contribuiscono ad ombreggiare la superficie dell’acqua, riducendo notevolmente la formazione delle alghe ed il riscaldamento dell’acqua.
Queste piante hanno foglie rotonde o cuoriformi, a volte rossastre nella pagina inferiore; i fiori sono solitari e consistenti, spesso con molti petali e dalla forma più o meno stellata, con colori che possono essere pastello o vivaci, questi come arrivano a galla si aprono al mattino per chiudersi al pomeriggio, questo in media per tre giorni, poi muoiono e vengono ricambiati da quelli nuovi.
La coltivazione di una pianta di ninfea è semplice, è sufficiente avere un laghetto o un contenitore per l’acqua, riempire un vaso con terra argillosa e piantare il rizoma con la parte di crescita che fuoriesce dalla terra. E’ d’obbligo l’esposizione al sole diretto , necessario sia per lo sviluppo della pianta in sé, che per ottenere una fioritura costante ed abbondante.
Se le ninfee non avranno un numero sufficiente di ore di sole diretto, svilupperanno comunque un magnifico fogliame, ma riusciranno a produrre solo pochi fiori.
Nelle giornate nuvolose infatti i fiori stenteranno ad aprirsi o addirittura si richiuderanno se già aperti.
Una volta preparato il vaso con la pianta di ninfea è sufficiente posizionarlo sul fondo del laghetto fermandolo con un peso, perchè non si rovesci ed attendere la crescita della pianta.
Il momento migliore per effettuare questa operazione è la primavera, periodo in cui le piante acquatiche iniziano a vegetare.
Da questo momento, con le giuste temperature, le ninfee cominceranno ad produrre nuove foglie e radici, e quando la pianta sarà sufficientemente sviluppata e le condizioni ambientali lo consentiranno, si svilupperanno e si apriranno i primi boccioli, e con il caldo la fioritura potrà prolungarsi da maggio fino a settembre inoltrato.
Il rizoma durante la stagione calda cammina nel terreno ramificando e formando nuove teste che daranno luogo a nuove piante finchè c’è spazio disponibile
Più la pianta si sviluppa, più saranno i fiori che fa, nel caso in cui la pianta sia troppo grande, le tante foglie potrebbero coprire i fiori, è necessario sfoltire le foglie di troppo.
Il rizoma nel caso ci fossero troppe piante in un solo vaso va diviso
Per aumentare la fioritura è opportuno utilizzare il fertilizzante apposito a lenta cessione per piante acquatiche Osmocode.
Quando vedrete abbassarsi il livello dell’acqua a causa dell’evaporazione è necessario ripristinarlo aggiungendo nuova acqua, è opportuno predisporre, almeno il giorno prima, un contenitore con l’acqua da aggiungere in modo che il cloro evapori e il calcare si depositi, in questo modo l’acqua non sarà troppo diversa da quella già presente nella vasca
Il massimo della fioritura delle ninfee avviene da maggio a luglio, poi con l’abbassarsi delle temperature, le piante rallentano la crescita, e smettono di produrre fiori, la pianta scompare sott’acqua, la stagione è finita e la ninfea si concede il riposo invernale per riesplodere a primavera.
Le piante passeranno l’inverno in letargo sul fondo della vasca, ma il rizoma, rimane vitale, radicato sul fondo del laghetto.e torneranno a germinare quando l’acqua avrà di nuovo una temperatura minima sufficiente per la loro vegetazione.
Con l’arrivo della bella stagione le piante che avevano fermato la loro crescita nel periodo invernale ricominciano a svilupparsi, e da una sola pianta dell’anno precedente a suo fianco potranno crescere poche o molte nuove piante a seconda della varietà.
Le ninfee tropicali si possono coltivare con un po’ di esperienza anche in Italia, alcune di queste piante hanno il fiore celeste o blu in tutte le sue sfumature che manca completamente nelle europee.
Il fiore si alza sempre dall’acqua di parecchi centimetri a seconda della varietà, le ninfee tropicali sono profumatissime, producono una grande quantità di fiori fino al tardo autunno, la forma del calice è stellata e per moltiplicarsi producono dei bulbi e non i rizomi,
Quando si acquista una ninfea tropicale si devono rispettare alcune indicazioni: se acquistiamo il bulbo in riposo quindi verso marzo- aprile dovremo provvedere al riscaldamento della vaschetta dove sarà piantato con una resistenza d’acquario in modo da garantire una temperatura minima di 20° sia di giorno che di notte (cavetto riscaldante).
Il vaso di piantumazione all’inizio può essere piccolo (8 cm.) successivamente potrà essere cambiato a secondo dello sviluppo della ninfea fino ad arrivare alla misura ideale di circa 25-30 cm. o direttamente in terra libera nel laghetto.
La crescita dipende dalla temperatura e va seguita costantemente in quanto in primavera, a volte, il sole scalda parecchio rischiando di portare l’acqua al di sopra dei 35°, in questo caso la pianta potrebbe bruciarsi, considerato che queste piante non vanno messe in acqua profonda ma a 10-15 cm. dal germoglio, pertanto il contenitore avrà pochi litri di acqua che si riscalderà rapidamente.
La ninfea in breve tempo svilupperà le prime foglie per proseguire con la sua crescita rigogliosa .
L’eventuale divisione di nuove piante va effettuata quando queste hanno già delle belle radici e possono sopravvivere senza l’ausilio del bulbo
Ai primi freddi le piante vanno ritirate con tutto il vaso in una zona dove la temperatura non scende al di sotto dei 10 gradi, oppure si potranno riporre i tuberi in un contenitore con della sabbia umida fino ai primi caldi.
Il fiore di loto, essendo una pianta molto invadente, deve essere coltivato in contenitori appositi non forati oppure in laghetti predisposti solo per loro, in quanto se posta in un laghetto insieme ad altre piante prende il sopravvento fino a soffocare le piante già presenti.
Il rizoma del fiore di loto è molto delicato, se viene rovinata o rotta la zona dove iniziano a germogliare le prime foglie, la pianta facilmente morirà, pertanto l’invasamento dovrà essere effettuato con molta cautela.
Il rizoma dovrà essere posato su di uno strato di terra e ricoperto delicatamente, successivamente si riempirà lentamente il contenitore di acqua per evitare l’intorpidimento.
Con la bella stagione inizieranno a germogliare le prime foglie e i primi fiori che in alcune specie arrivano a sfiorare anche i due metri
La profondità dell’acqua per il mantenimento di una pianta di fiore di loto è di circa 10-40 centimetri.
Per aumentare la fioritura è opportuno concimare la pianta con le pastiglie di “Osmocode”, concime a lenta cessione, studiato appositamente per le piante acquatiche che va inserito direttamente nella terra vicino alle radici.
Il fiore di loto necessita di parecchio sole e caldo per crescere e fiorire, quindi la posizione del laghetto deve essere in un posto il più assolato possibile.
IRIS
Un’altra varietà di piante acquatiche sono le iris, piante che si adattano al nostro clima e possono venire coltivate in acque poco profonde o in zone umide vicine agli specchi d’acqua
La coltivazione può essere effettuata anche in un giardino comune purché il terreno innaffiato frequentemente trattenga l’umidità.
Anche queste piante amano l’esposizione al sole.
E’ opportuno concimare le piante con le pastiglie di “Osmocode”, concime a lenta cessione, studiato appositamente per le piante acquatiche che va inserito direttamente nella terra vicino alle radici
Uno dei piu bei post che ho letto sui fiori di loto